marzo 16, 2012

Bread passion

E' stata una settimana intensa di panificazione questa. Il segreto è non avere la farina in casa, non comprarla affatto. Ma c'è, la si deve usare: è poco, ma sicuro. Questo tipo, a marca "Spadoni", poi è fenomenale. Il lievito secco in bustina è incluso nella confezione e ha una scadenza lunghissima, suppongo; così non è necessario avere il canonico panetto di lievito di birra nel frigo, pronto, che poi spesso lo si fa scadere.
Ieri sera ho impastato in casa, dentro una grande ciotola di plastica, con l'ausilio del frullatore ad immersione provvisto di pale impastatrici, ho raggiunto la consistenza esatta dosando solo acqua, lievito (entrambe le bustine) e il chilo di farina, di "Farro e Grano Saraceno con semi di lino", questa volta. Zero olio o grassi. Dopo averla fatto lievitare di consueto due ore (vedi foto), ho fatto delle palline dalla pasta e ho aspettato fino al momento del loro raddoppio. Le ho messe in forno a 200 gradi; quando ho sentito sprigionarsi il classico profumo di pane per la stanza, ho iniziato a controllare il forno, fino a leggera doratura raggiunta.
Lo assaggio e lo faccio mangiare anche a mio fratello e a Fabrizio: una nuvola, soffice, buonissimo. Un panino di pasticceria, lasciatemelo dire. Un croissant!





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