dicembre 31, 2010

Una guerra persa
















(In foto: 6 bottiglie + 1 magnum e 6 flutes, dono di Lino)

Verso la fine del film "Le relazioni pericolose", il Visconte de Valmont sfida la Marchesa de Marteuil: "Allora, sì o no? Sta a voi, naturalmente. Io mi limiterò soltanto a rimarcare che un "no" equivarrà ad una dichiarazione di guerra. Una sola parola è tutto quello che vi si richiede.

La Marchesa prontamente risponde: "Guerra"!

Questa scena mi viene in mente ogni volta che si mette in atto la querelle assurda, tutta natalizia peraltro, tra champagne e spumante italiano.

Vorrei spiegare sommessamente e timidamente il perché.

Parto dal presupposto che per me lo champagne si trova ad un livello così alto che è impossibile, quando non inutile, paragonarlo ad altri prodotti simili.

Detto questo, analizziamo le motivazioni che spingono taluni a confrontare lo spumante italiano (a volte anche il cava spagnolo) con il sovrano incontrastato delle bevande alcoliche.

Anche quest'anno il ministro delle politiche agricole ha affermato vittorioso il primato assoluto del vino italiano: "150 milioni di bottiglie di spumante italiano vengono bevute in Italia e nel mondo...", "...lo spumante italiano vince la guerra su...". A parte il fatto che quando si danno dei numeri, quando si declamano i risultati dei sondaggi, non bisognerebbe essere così approssimativi, rimane poi la questione che queste stime strillate hanno sempre il sapore di un non so che di folkloristico teso a salvaguardare solo la propria campanilistica produzione.

Come si può di conseguenza confrontare un mito come lo champagne, di lusso, con un altro che non ha lo stesso appeal, nell'immaginario collettivo, nella letteratura e nel cinema mondiale, rimane un mistero. E' come confrontare una normale borsetta da mercato con una "Kelly" di Hermes: entrambe svolgono bene la funzione di borsa, che è quella di contenere oggetti ed essere comoda, anzi forse quella del mercato è oggettivamente migliore, ma non è certamente la stessa cosa. Dunque, che senso ha paragonarle e lanciare cifre alla rinfusa? 150 milioni di bottiglie, certo; ma costano in media come qualsiasi bottiglia di Champagne? Non mi interesa addentrarmi nell'incerto tema politico dell'ingiustizia sociale e dell'esistenza del lusso.

Non esiste un confronto possibile su alcun fronte, figuriamoci su quello del prezzo a bottiglia. Senza contare che non ci si può relazionare con le migliaia di diverse realtà che sono presenti in quella pur piccola porzione di Francia: piccoli viticoltori, cooperative e grandi maisons. Come una qualsiasi altra area geografica nel mondo che produca ottimi vini non può essere paragonata al variegatissimo mondo vinicolo delle Langhe o del Chianti.

Per lo spumante italiano non c'è lo stesso terroir, non ci sono gli stessi crus, non c'è la storia, non ci sono vedove famose, non ci sono abati cellieri di Abbazia, non ci sono James Bond che tengano...Non c'è il mito appunto.

L'Italia è stracolma di prodotti di prestigio. A nessuna persona di buon senso di certo salterebbe in mente di comparare un formaggio danese al parmigiano reggiano, un prosciutto belga al San Daniele, un formaggio svizzero al Castelmagno, un vino della Napa Valley al Barbaresco, un formaggio austriaco alla mozzarella di Bufala Campana, un vino bianco del Reno all'Asti spumante, un vino del Sud Africa con un Brunello di Montalcino. E mi fermo qui anche se la lista dell'eccellenze del nostro Paese è lunghissima e incomparabile. Quindi non capisco questo accanimento nel portare avanti una battaglia persa in partenza, anzi persa per principio.

Forse poi oggettivamente (ma io non ci credo molto) lo champagne e lo spumante potrebbero avere lo stesso gusto, o lo spumante potrebe essere qualitativamente migliore. Tuttavia non credo che sia sufficiente a decretare una vittoria su una sconfitta. Di questo passo uno Freixenet sarebbe migliore di un Dom Perignon e un spumante prodotto in Gran Bretagna migliore di un Billecart Salmon.
Anche quest'anno, come da centinaia di anni, si brinderà con lo champagne, non curandosi del tutto di quella noiosa e pittoresca controversia con lo spumante italiano.
Auguri di un felicissimo 2011 a tutti!




dicembre 20, 2010

Serata con Laurent Perrier - Cuvée Rosé

























Per gli auguri alla cena di Natale, la mia carissima amica Silvia ci ha portato una confezione di Laurent Perrier, cuvée rosé.
Già non ci sarebbe da aggiungere altro, ma proviamoci.
100% pinot nero, rosato ottenuto con macerazione fino ad ottenere la tonalità, diversa per ogni maison, desiderata.
Rotondo, fruttato, quasi inesistente il sentore di un lontano accenno di marsalato, ottenuto dall'ossidazione. Freschissimo e, come da tradizione della casa, un perlage che è il simbolo della festa, della celebrazione, del Natale e dell'anno nuovo: fine, continuo, a fontanella, persistente, infinito. Uno dei più frizzanti e spumeggianti champagne esistente in commercio. Un fuoco d'artificio.

http://www.laurent-perrier.fr/commonit/champagnes/cuveerosebrut/

dicembre 16, 2010

Dieta a zona: reprise


Riassumendo moltissimo e a grandi linee: bisogna mangiare ogni 3 ore. 2 spuntini e 3 pasti principali.
3 opzioni di pasto potrebbero essere:
a) 100 gr bresaola, 300 gr di asparagi al vapore conditi con olio extravergine (un cucchiaio) e aceto... balsamico (un goccino), 1 frutto grande o 2 piccoli
b) Trogolo di fagiolini, pomodori e 130 gr di tonno al naturale condito come sopra.
c) Insalatona mista, pomodori e tonno al naturale, qualche gambero e un po' di surimi o salmone affumicato
d) Pollo o tacchino o pesce (meglio merluzzo o nasello, ma anche raramente salmone, pesce spada...), spinaci al vapore spolverati di parmigiano, 1 frutto (come sopra).
NO: pane, pasta, patate, riso e birra

Spuntini tipo:
1) Scatoletta di tonno al naturale, 1 frutto grande o 2 piccoli, 3-4 mandorle o noci o nocciolo
2) Fiocchetti di latte Stuffer 0,4% di grassi, cucchiaio di olio per condirli, erba cipollina e origano; 1 frutto grande o due piccoli
3) Bresaola o prosciutto di tacchino o pollo, 1 frutto grande o 2 piccoli, 3 mandorle
4) Yogurt magro 0,4%, 1 frutto, 3 mandorle
5) Tramezzino (2 fette) di pancarré integrale con prosciutto cotto o prosciutto crudo togliendo il grasso. Con tacchino o bresaola + 3 mandorle.
6) Un pezzo di parmigiano reggiano o grana (60 gr.) e un frutto

Colazione mattino:
200 ml di latte di soia o di vacca parzialmente scremato o scremato
2 misurini di proteine in polvere (gusto cappuccino)
3 mandorle
4 fettine integrali con un velo di marmellata

Cancellare dal proprio campo visivo lo zucchero, preferire in maniera parsimoniosa il fruttosio. Oppure usare il dolcificante (ciclammato di sodio) liquido nelle dosi (gocce) indicate sul retro della confezione.
Prendere dosi massicce di omega 3. Meglio le capsule della EnerZona: 3 o 4 al giorno.


Il problema dei "blocchi":

Oltre a quello "ad occhio", per stabilire quanto si deve mangiare, c'è un altro metodo che, almeno inizialmente, sembra più complicato, ma che è molto più preciso. In esso non si deve fare riferimento alle calorie, come si fa di solito quando si devono seguire certe diete. Il calcolo delle calorie è senza dubbio molto importante da vari punti di vista; nella dieta Zona, però, dovendo sempre assumere carboidrati, proteine e grassi in determinati rapporti (40% di carboidrati, 30% di proteine e 30% di grassi), si fa riferimento ad un'altra unità di misura che è chiamata blocco. A sua volta, il blocco è costituito da:




• un blocchetto (o miniblocco) di carboidrati, vale a dire una quantità di cibo che fornisce 9 grammi di tale nutriente

• un blocchetto (o miniblocco) di proteine (7 grammi)

• un blocchetto (o miniblocco) di grassi (3 grammi)



Nella strategia alimentare Zona, l'unità di misura è il blocco

1 blocco = 1 blocchetto di carboidrati + 1 blocchetto di proteine + 1 blocchetto di grassi



• un blocchetto (o miniblocco) di carboidrati = una quantità di alimento che fornisce 9 grammi di carboidrati; è pari, per esempio, a circa 100 grammi (o poco più) di frutta come albicocche, arance, ciliegie, melone, pere, pesche, pompelmo, mele e prugne, oppure a circa 70 g di mandaranci e di mandarini; se si va sulla verdura, la quantità corrispondente ad un blocchetto equivale a circa 200 g di asparagi, di cavolo, di peperoni e di pomodori; a circa 300 g di broccoli e di melanzane; e a quantità ancora superiori di carciofi, di cavolfiori, di cetrioli, di fagiolini, di finocchi, di indivia, di lattuga, di radicchio, di ravanelli, di sedano, di scarola, di spinaci e di zucchine; si scende molto di grammatura quando il blocchetto è costituito da pane (20 g quello integrale, 15 g quello bianco), da pasta o riso (15 g), da cracker, grissini o fette biscottate (10 g)



• un blocchetto (o miniblocco) di proteine = una quantità di alimento che fornisce 7 grammi di proteine; equivale, per esempio, a 40 grammi di coscia di pollo, a 30 grammi di tonno sgocciolato, a 25 grammi di prosciutto crudo sgrassato o a 20 grammi di bresaola, ad un misurino di proteine EnerZona Whey 90%, 55 g di carne in scatola, 40 g di branzino, dentice, merluzzo o sogliola, 50 g di gamberetti o di trota, 80 g di ricotta, 2 albumi d'uovo, 20 grammi di grana, 35 g di mozzarella



• un blocchetto (o miniblocco) di grassi = una quantità di alimento che fornisce 3 g di grasso; mentre è fondamentale che in ogni pasto o spuntino ci sia un rapporto esatto fra carboidrati e proteine (il rapporto deve sempre essere 40 a 30), per i grassi è più importante che sia corretta la scelta qualitativa (i giusti grassi) di quella quantitativa (i grassi nell'esatta percentuale); anche se si consuma qualche grammo di grassi in più o in meno, in altre parole, non si altera il corretto equilibrio che si crea nel sangue fra i diversi ormoni; si tenga anche presente che da un lato gli alimenti proteici contengono quasi sempre una certa quantità di lipidi e che dall'altro lato nei pasti principali si può arrivare al bilanciamento esatto dei grassi semplicemente aggiungendo olio d'oliva alla verdura, mentre nella prima colazione e negli spuntini aggiungendo qualche frutto oleoso (mandorle, nocciole, pinoli...)


dicembre 07, 2010

Margarita

3.5cl Tequila
2.0 cl Cointreau
1.5 cl Fresh lemon or lime juice
Pour all ingredients into shaker with ice cubes. Shake well. Strain into chilled cocktail glass rimmed with crusted salt.(Fruit Margarita - blend selected fruit with the above recipe)



Coffee break natalizio















































































dicembre 05, 2010

Valle d'Aosta

La Valle d'Aosta è una delle regioni più particolari della nostra penisola, si trova a nord-ovest delle penisola. In questa regione prevalgono le foreste verdi e le valli bianche che rendono un paese magico.
La cultura enogastronomica della Valle d'Aosta è molto legata alle varie vicende storiche e i prodotti della cucina valdostana sono molti e uno diverso dall'altro.

Prodotti della regione:
- Fontina DOP
- Génépy
- Lardo di Arnad DOP
- Miele valdostano

Le Ricette:

- Carbonade
- Ciambelline d'Aosta
- Gnocchi e fonduta
- Kanestri
- La Favò
- Minestra di Castagne
- Polenta grassa
- Polenta al forno
- Polenta d'orzo
- Polenta di Montagna
- Risotto alla Valdostana

Vini della regione:

Rossi:
- Nus rosso
- Gamay
- Fumin
- Donnas
- Aosta novello
- Arnad-montjovet

Rosati:
- Aosta premetta
- Aosta rosato

Bianchi:
- Nus malvoise
- Petit arvine
- Aosta pinot grigio
- Aosta chardonnay

Vini Spumanti:
- Blanc de Morgex et de la Salle brut/Extra brut/ Demi sec.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Prodotti_agroalimentari_tradizionali_valdostani

Strawberry extreme

 Cocktail inventato dai ragazzi delle III M sala/vendita: 4 cl di vodka 4 cl di purea di fragola 1,5 di succo di limone 1,5 di succo di aran...