gennaio 24, 2012

Diario di un ex obeso (parte sesta)

"Margherita"
La pizza, si sa, non è "In Zona". Nei libri di Sears o della Braga viene sempre demonizzata (giustamente) essendo ricca di carboidrati sfavorevoli, a tasso glicemico alto e a contenuto di grassi animali rilevante. Dunque i consigli dei due esperti sono sempre poco edificanti: "Non mangiare la crosta", "Mangiarne solo metà", e così via. Insomma, rimedi all'ultimo minuto per correre ai ripari e limitare i danni.
Danni che ho pensato di non limitare io stasera. In settimana visto che la bilancia batteva i 76,4, lo specchio mi rinfacciava una silhouette invidiabile, i risultati ottenuti, seppur non del tutto soddisfacenti per ora, mi hanno reso contento, ho pensato "Perché no?". "Se non ora, quando?".
Allora che fare? Sgarrare, sgarrare, sgarrare. Sentirsi in colpa. E ricominciare, rimettendosi al più presto in Zona.
Stasera non si è badato alle croste, ai condimenti (l'ho presa "4 stagioni"!), allo zucchero nel caffé, al cicchetto di mirto.
Ancora una volta rifletto sul fatto che a Torino (in una città, tutto sommato, anni luce distante da Napoli patria e città natale della pizza) ci siano molteplici pizzerie di alto livello. Tutte da scoprire. Stasera io, Pippo e Sebastiano, siamo andati da "Le comiche" di corso Siracusa, forse un po' fuori mano, ma vale sempre la pena fare un po' di strada in più, poiché si mangia una delle pizze presumibilmente più buone del capoluogo piemontese. Il proprietario conosceva molti segreti, anche di locali concorrenti, di cui non ero stato, fino a quel momento, edotto. E' subito corso ai ripari parlandomi di grammature di palline - chi usa quella da 220 gr e chi quella da 350 e che differenza fa - di stesure di pasta, di morbidezza e leggerezza, di doppia lievitatura, di rigonfiamento lento, insomma, dopo un po' non ci capivo più nulla, e mi sembrava si parlasse d'altro. E la pizza si raffreddava...
"Quattro stagioni"
Apprezzo molto andare alla scoperta di nuove pizzerie e di nuovi tipi di pizza, avere ragguagli a tal proposito e interessarmi di un mondo dalle mille sfaccettature: ogni pizza ha la sua anima, ce ne sono milioni quanti sono gli uomini che la preparano e i prodotti genuini coi quali la si farcisce. Si potrebbe estendere il concetto sicuramente anche alle altre paste lievitate: i croissants, il pane stesso, la pasticceria...
Quelle che mi vengono in mente in questo momento, con qualche minima differenza non sostanziale, tutte di gran livello, oltre la sopra già citata, sono:
- "Cristina" di corso Palermo
- "Gennaro Esposito" nei pressi di piazza Statuto
- "La svolta" nei pressi di corso Moncalieri
- "Amici miei" in corso Vittorio Emanuele
- "Catullo" in corso Moncalieri

PS: Alla fine il proprietario non ci ha fatto pagare la cena, miserie della fama. Per una volta tanto che mi offrono qualcosa, l'ho accettata. Serata memorabile. E che diamine! 

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