dicembre 13, 2011

Confessioni di un ex obeso (parte quarta)


Considerare la dieta a Zona uno stile di vita prima che un regime alimentare è utile per raggiungere in breve tempo risultati insperati: all’obeso a perdere chili su chili e allo smilzo ad ingrassare trasformando il cibo in un alleato che trasformi o ridistribuisca il grasso in maniera uniforme nel proprio corpo. E’ importante, infatti, aumentare la massa magra a discapito dell’adipe in eccesso, creando muscolatura (naturalmente con l’ausilio di uno sport, anche blando, ma continuo; non meno di una camminata decisa, 45 minuti al giorno) col contributo di un maggior quantitativo di proteine. E’, forse, da questo che si discosta lo studio del dottor Barry Sears rispetto alla dieta mediterranea.
Esistono, tuttavia, molti punti di contatto tra le due diete. Quella mediterranea è basata soprattutto su alimenti comunemente usate al sud, e se si analizzano le cucine campane, calabre, siciliane, molisane o pugliesi, soprattutto nelle aree costiere, si nota un cospicuo utilizzo di olio extravergine, verdure, frutta e pesce, pasta fresca (solo farina e acqua), difficilmente ripiena di carne. Una cucina “leggera” e più “estiva”, come viene spesso definita, in contrapposizione ad una cucina più “autunnale/montana” del nord in cui i grassi saturi (il colesterolo fra tutti) e i cereali raffinati la fanno da padrona: burro, panna, pancetta e insaccati di maiale in generale, pasta fresca all’uovo (tuorlo soprattutto) anche ripiena e vari tipi di polenta. Questo ovviamente è un quadro generale che va poi analizzato nel dettaglio tra le molteplici e quasi infinite cucine regionali della nostra tradizione le quali hanno caratteristiche tanto differenti quante sono le diversità morfologiche del territorio, da nord a sud: montagna, costa, collina, pianura. Anche la cucina muta al mutare della situazione territoriale, climatica e microclimatica.
La proporzione 40% di carboidrati, 30% di proteine e 30% di grassi ad ogni pasto nella strategia del biologo statunitense non solo terrebbe sotto controllo i tre ormoni fondamentali (responsabili dell’aumento di peso corporeo), insulina, glucagone e eicosanoidi, ma ridurrebbe, con l’assunzione di non meno di 4 gr di purissimo Olio di fegato di merluzzo (Omega3), l’infiammazione interna dell’organismo responsabile di tantissime malattie.
Un regime alimentare che nasce per ridurre l’infiammazione conseguente ad un aumento di colesterolo e diabete nel sangue anche in soggetti magri, dedicato principalemente agli sportivi,  il quale ha come “effetto collaterale” la perdita di peso nelle persone con forti disturbi di sovrappeso.

Il cibo come medicina quindi. In entrambi i casi, a grandi linee, vi è un consumo altissimo di frutta e verdura. Nella Zona si raddoppiano le proteine e si eliminano, se possibile, i carboidrati sfavorevoli (pane, pizza, pasta, patate, zucca, carote bollite): questa è la differenza netta con la dieta mediterranea.
La Zona permette di intraprendere due strade proteiche: o l’assunzione moderata di carne rossa magra, carni bianche a volontà e pesce di ogni specie, oppure una Zona vegetariana per chi è attento alle cause animaliste.
In un convegno organizzato una settimana fa all’Istituto Alberghiero “Giolitti” di Torino dalla mia collega Mariangela, durante il quale vi hanno preso parte un medico nutrizionista e uno chef rinomato di Milano che ha preparato dei piatti a tema, si è parlato dell’importanza di un’alimentazione priva di pesce e carne (responsabile di moltissimi tumori) a favore, appunto, di proteine derivanti da soja, lupini, germe di grano, albume e legumi. Quello che, in pratica, dice Sears nella Dieta a zona per vegetariani. E’ un po’ difficile reperire alcuni prodotti, tuttavia con un pizzico di pazienza in più si possono ricercare farine di soia o di lupino da impiegare in cucina e preparare sfiziosi manicaretti.
Bisogna dunque cambiare abitudini, il che può servire per vincere la noia dovuta alla routine che ci disintegra la vita, stimolando la ricerca di cibi naturali e genuini, a chilometro zero, evitando il più possibile quelli preconfezionati e preparati industrialmente o che possano provocare allergie o intolleranze all’organismo.
Certo, qualcuno dovrà spiegarmi perché l’uomo è attratto da tuttociò che è dolce, dallo zucchero e dal carboidrato, prima o poi: hamburger ketchup e maionese, patatine fritte e coca-cola seducono il cervello di milioni di persone affamate nel mondo ogni giorno, anche me. Ma fanno male, è veleno puro! A maggior ragione se vengono consumati quotidianamente. E conosco chi lo fa abitualmente. Quando dall'alto (dovrei dire "largo") dei miei 90 chili persi il controllo e virai verso i definitivi 110, lo facevo anche io, spesso; come sovente ingurgitavo cibi pronti, buonissimi, surgelati e veloci: 4 salti in padella, lasagne & cannelloni da mettere nel microonde-pronti-in-6-minuti, focacce e pizze al banco panetteria, pasta ripiena con panna, zucchine (perché poi una verdura “sana”? Boh. Faceva colore…) e speck, tutte le sere. Ecco, se anche voi fate così, smettetela subito. Entrate in Zona!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Biagio, mi sento di ringraziarti per le tue testimonianze. Grazie per il tuo blog, per le tue confessioni, per la tua generosità' nel voler rendere pubblica la tua esperienza. Mi e' molto d'aiuto constatare che ci sono persone come te che riescono a FIORIRE, riescono a liberarsi dal grasso, e con il grasso di tutta la zavorra di pensieri, paure, illusioni, etc...
Io mi porto appresso 25 chili da almeno dieci anni, ormai fanno parte di me in qualche modo. So che tutto e' iniziato da quando ho cambiato Paese (adesso vivo in Svizzera) e da quando ho dovuto affrontare la vita da adulta. Ma la conoscenza e la consapevolezza degli eventi scatenanti non mi sta aiutando molto nel cambiamento. A volte penso: a cosa mi servono questi chili in più'? Che cosa mi impediscono di fare e di non fare? Sicuramente mi hanno consentito di "radicarmi" di essere più' stabile al suolo, di non barcollare di fronte ai tanti cambiamenti di cultura e di lingua, cambiamenti inevitabili quando si cambia Paese. E sicuramente ci sono anche altri motivi, ma non voglio annoiarti e annoiarmi elencando le possibili cause del non amore che mi ha portato a rinchiudermi e creare una fortezza intorno a me (mi e' piaciuta molto l'immagine della matrioska!).
Adesso voglio guardare al futuro, voglio pensare di farcela, voglio finalmente volermi bene.
Percio' ti voglio fare una domanda: quali sono stati per te i principali fattori che ti hanno portato a questo successo? Cosa ti ha aiutato nelle ricadute?
Un saluto affettuoso, mi permetto, visto che ti leggo da un po'
Stella

Biagio ha detto...

Ti capisco benissimo. Anche io sono stato come te per molti anni, anzi, mentre tu conosci i tuoi stati d'animo scatenanti l'apatia, la depressione e la noia che portano ad ingozzarsi irrimediabilmente, io non me ne rendevo neanche conto perché sono sempre stato una persona gioiosa ed apparentemente senza problemi. Sono stato inerme ed inattivo per una quindicina di anni, in cui mangiavo tutto quello che avevo sottomano, in maniera acritica, irresponsabile e senza pensarci, "per il gusto di farlo", per il piacere del cibo e perché ero simpatico, tanto piacevo così. Non so, un giorno, tutto questo non mi è più bastato. Non volevo più essere simpatico agli altri in questo modo o suscitare tenerezza. Ho deciso, e quando decido (magari ci metto secoli, sono superpigro!) lo faccio davvero, cascasse il mondo! Ormai mi sono convinto e non mi fermerò tanto facilmente. Se lo vuoi davvero ce la farai anche tu, ne sono sicuro. Se ce l'ho fatta io...Ecco perché scrivo queste testimonianze, non solo per vanità, ma anche per dare uno stimolo a tutti quelli che non si piacciono abbastanza. Ripeto: se ce l'ho fatta io (sembrava impossibile a chiunque mi conoscesse in passato...)ce la fanno tutti! Un bacio.

Anonimo ha detto...

Quindi hai voluto scoprire l'altro te stesso, non solo quello simpatico, ma hai dato voce ad altri aspetti del tuo Essere. BRAVO!!
Ti auguro di continuare sulla strada dell'Amore e di non avere paura.
Grazie per il tuo incoraggiamento, vedro' di farne tesoro.
Un abbraccio,
Stella

Fabio FOGATO ha detto...

Il perchè ci attacchiamo alimentarmente alle "schifezze" è tutto legato al ciclo insulina-serotonina e alle dopamine che imitano gli oppiacei nelle stesse zone del cervello. Non sono molto d'accordo con chi promuove diete vegetariane. L'uomo non lo è, e il terrorismo vegano dimentica sempre di ricordare alcune evidenze biochimice (mica le ho inventate io). La teoria dell'amminoacido limitante: hai vogla a unire legumi e cereali, il corpo mica è fesso. Ecco perchè esistono proteine nobili e proteine scadenti. Sears vi ricordo che è proprietario di ettari di coltivazioni di soia...ci mancherebbe che dicesse che la soia fa male. I fitoestrogeni contenuti nella soia e flavonoidi anno conformazioni chimihe simili agli estogeni umani. Vanno bene se sei una 60enne in menopausa, ma a te Biagio e ai maschi in generale non fanno bene (ginecomastia mai sentito parlare)...Ah la dieta mediterranea è una bufala pubblicitaria sovvenzionata dal governo italiano (pagarono la campagna ben 500 milioni di lire, c'è anche la fattura!!!) negli anni 70 per risollevare le sorti del mercato ittico del pesce azzurro e combattere la concorrenza greca dell'olio d'oliva...
Ora però mi permetto ancora una volta di cazziarti caro Biagio. Hai perso tantissimo, ora riinnalza la cilindrata del tuo motore-corpo. Fai pesi!!!
Un abbraccio Fabio

Biagio ha detto...

Allora cosa bisognerebbe mangiare?
Non mi contrapporre solo diete terroristiche a quelle che tu reputi diete terroristiche. Sono troppo intelligente e ti stimo molto per ascoltare cose simili. Quindi fa' attenzione a cosa rispondi!
Ci sono molti maschi bellissimi con fisici perfetti e in salute che sono vegani, questo di sicuro lo saprai...

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