dicembre 30, 2011

Vacanze natalizie

Sta per chiudersi un periodo difficile, a diversi livelli, che ha trovato il suo culmine nella povertà di fine anno. Eppure, basta entrare in un supermercato per accorgersi che gli italiani difficilmente rinunciano ai cenoni e alle feste con tavole imbandite. Così oggi, lasciandomi alle spalle lo spettro della crisi, dei licenziamenti, facendo la mia parte per riattivare, consumando in maniera smodata, il motore dell'economia e, senza saper né leggere e né scrivere, ho comprato due "Mumm - Cordon Rouge" a "Le Gru" a 19,90 cad. E sono a quota 4 + 2 Bollinger "Special Cuvée" (1 è andata a Natale...). Circondato dallo champagne, sono quasi entrato appieno nel clima natalizio.
Ho fatto pochi regali, ma tutti Chanel: 4 Blue e 1 Mademoiselle. Ho ricevuto molto, quasi tutto dalla mia amica Mariangela: Scotch whiskey Glennmorangie, Porto, Berlucchi, Franciacorta, Fernet Branca e un libro che desideravo da tempo: "Banchetti letterari".Due cravatte griffate "Chanel" e "Gucci" da Fabrizio e un diffusore di musica per ipod da Pippo. Ah, già, l'Iphone 4s...
La vacanza invernale è un momento importante per riposarsi e rigenerarsi per poi riprendere la parte finale, la più difficile, della scuola, con la giusta energia. Da sempre, fin dalle elementari, rappresenta un periodo tutto per me, per fare quelle cose che di solito non si riescono a portare a termine. Un ozio totale. Tra il calduccio delle trapunte e i fiocchi di neve che cadono fuori dalla finestra, un Natale con tutti i crismi. Quest'anno non ha ancora nevicato, c'è il sole, non fa molto freddo in realtà. L'atmosfera non è proprio natalizia. Tuttavia, i miei buoni propositi, che poi non porterò mai interamente a termine, sono sempre gli stessi da anni. Vedere film fantasy che fanno "tanto Natale" (ovviamente visti e rivisti e ritriti) come "Le cronache di Narnia" (tutti i 3), "Il signore degli anelli" (tutti e 3); oppure quelli che mi ricordano la mia infanzia, che parlano di un mondo magico e incantanto: "La piccola principessa" (1939) con Shirley Temple nei panni della piccola Sara, "Bernadette", un po' di Stanlio e Ollio, soprattutto "...nel paese delle meraviglie", leggere un po' di più, fare le pulizie, completare l'albero di Natale che inizio l'8 dicembre e finisco quando è ora di toglierlo, e così via.
Per i rispettivi cenoni di vigilia, Natale e Capodanno, preparo, come da tradizione, l'insalata russa. Un po' tutti mi dicono "E che ci vuole? Capirai...Tagli due verdure e aggiungi la maionese...". Ovviamente la fanno sempre facile loro; per gli altri è tutto più semplice. Sono più bravi di me in tutto. Mah, sarà. Io ci impiego non meno di due ore: prendo carote e patate, le gratto, le pelo, le taglio a cubetti quasi tutti uguali (ci tengo molto acché non siano irregolari...), le sciacquo e le cuocio al vapore, insieme ai piselli. Intanto preparo la maionese fatta in casa, usando (vabbé, non a mano col cucchiaio di legno come feci la prima volta, alle medie, durante una lezione di "Educazione tecnica") il minipimer ad immersione, far bollire le uova e tagliare mezzelune di limone per la decorazione, sminuzzare i capperi, aggiungere il tonno. Insomma, il tempo ci vuole.
 A volte faccio anche il tiramisù. Mia mamma, dal canto suo, prepara gli agnolotti di carne, che, di solito, condiamo col ragù o col sugo d'arrosto. Aggiungiamoci il "Pandoro di Andrea" (pasticceria "Venier" di Torino), torte a random, crema al gianduja di Gobino, frutta secca. E addio dieta a Zona.
Dopo i bagordi della famigerata "3 giorni": vigilia di Natale, cena di Natale e cena di Santo Stefano, un bel brodo di carne di mia madre (strabuono) è un toccasana per depurarsi.
Da Parigi, intanto, si fa sentire il mio amico Regis che, "è pronto", ha deciso finalmente di mettersi in Zona e si è riempito il frigo di cibi (e mi ha mandato le foto) adatti: Bresaola (recuperabile anche in Francia) e formaggi scremati e ultralight (che fortuna! Solo in Italia non esiste niente del genere...Che vergogna!). Gli ho consigliato anche dei prodotti proteici reperibili alla Biobottega nel reparto per vegani. Questa "Salamella" del "Muscolo di Grano" è buonissima e unta al punto giusto. Dopo le prime difidenze iniziali, ci si infogna moltissimo e non se ne può più fare a meno. Ed è meglio così. Abbassare i quantitativi di carne e pesce come obiettivo-salute per il futuro.
Fabrizio, partito per il mare, mi fa sapere (e mi compra) che in un supermercato di Rubicone di Cesenatico ha trovato il "Moet" rosé a 29,90 e la "Veuve Carte Jaune" a 19,90. Presi. Devo fare a meno della Grande Dame, che purtuttavia è venduta (99 euro) con un forte sconto. Magie del Natale!

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