dicembre 06, 2011

Confessioni di un ex obeso (parte seconda)

Stasera, dopo aver assistito alla prova generale del "Fidelio" di Beethoven al teatro Regio di Torino, il mio amico Giuseppe voleva offrirmi un caffé, anche per mostrarmi il bar attiguo in via Po, al "Caffé Regio". Era chiuso. Così abbiamo ripiegato su "Fiorio", invece, ahimé, sfortunatamente aperto.
E secondo voi cosa faccio? Entro da Fiorio e mi bevo un caffé amaro o dolcificato con ciclammato di sodio? Penso alla dieta e mi sento in colpa? Un po'...magari.
Per farla breve ci siamo anche seduti e io ho preso una coppa media da 4,5 + 1 euro di panna montata, crema e gianduja. Esiste al mondo un gelato più buono di quello di Fiorio? No, secondo me no.
L'insegna è un po' "anni '50"...

Ne ho assaggiati tanti, tutti buoni, per carità: Gromm, La Romana, Pepino e quello di centinaia di gelaterie di alto livello nella mia città, ma nessuno lo ha saputo in questi secoli eguagliare. "Secoli" sì, perché "Fiorio" è un caffetteria storica del capoluogo piemontese, dall'anno della sua apertura nel 1780 ad oggi delizia i nostri palati. Purtroppo l'accoglienza, da che mi ricordi io, è sempre stata fredda e sgarbata, snob e fintamente affettata, poco naturale e poco affabile. Il motivo di questo tipo di servizio scarso e fastidioso è stato per me sempre un mistero. Tuttavia, pur di assaggiare la magnifica delizia del palato, si è disposti a superare anche queste prove negative.
Uno sgarro ogni tanto per abbassare lo stress ci vuole, anche la mente deve gioire. Da domani però "piatto-rifugio" a tutta callara...!

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