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Ancora una volta non abbiamo resistito. Anzi, non abbiamo potuto resistere.
Non proprio dietro l'angolo rispetto a Torino, ma ne è valsa come sempre la pena. E' stata una mini- gita a tutti gli effetti, ricca di sorprese.
Il prestigioso Palazzo Borghese di Firenze (di via Ghibellina), capolavoro neoclassico che rievoca la magnificenza e la genialità dei grandi maestri, già dimora nel diciannovesimo secolo di Paolina Bonaparte, ha fatto da cornice ideale per la giornata delle degustazioni con i suoi imponenti saloni, mobili antichi, affreschi, lampadari di cristallo e tappeti.
Ha dato, insomma, la giusta caratura alla manifestazione, come sempre accade, grazie all'occhio attento e elegante del direttore del CIVC nostrano, Domenico Avolio.
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Ho assaggiato quasi tutti i vini che ho fotografato, iniziando come sempre (e sbagliando) dai "sicuri": Mumm de Cremant, Ruinart (Blanc de Blancs e Rosé), Moet et Chandon, Veuve Clicquot, Drappier, Lanson, Perrier-Jouët "Belle Epoque" - 2006, Feuillatte, Pommery e via di seguito.
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