Lo Champagne non proprio "In Zona", considerato carboidrato puro, solo zucchero, quasi come mangiare pane o pasta, mentre il lupino sì, è un alimento fortemente inseribile nel regime dietetico messo a punto dal dottor Sears nel 1995.
Non se ne parla ancora molto, è poco conosciuto. E il motivo mi sfugge. Eppure il biochimico americano ha pubblicato "In Zona con la soia", un libro che modella il sistema alimentare del nutrizionista statunitense alle esigenze di chi, per vari motivi, voglia fare a meno nei propri pasti degli animali morti, carne o pesce che sia.
I lupini sono praticamente simili alla soia: appartenenti alla famiglia delle leguminose, sono ricchissimi di proteine (vedi foto), un quantitativo dimezzato di glucidi 7,1 e irrisorio di lipidi (comunque sono grassi vegetali, dunque non particolarmente negativi): 2,4. Sono molto digeribili e, in più, aiutano a prevenire diabete e cancro al colon. Secondo sono alcuni studi italiani e internazionali condotti all'interno del progetto europeo Healthy-Profood il consumo di lupini svolgerebbe un'azione importante nel ridurre i livelli di colesterolo e nel prevenire ipertensione e diabete.
Oggi si possono trovare in salamoia al supermercato, sulla confezione è riportata la dicitura "ammollati". Bisogna ricordarsi di sciacquarli più volte per eliminare il cloruro di sodio aggiunto che potrebbe provocare problemi di ritenzione idrica, ed è comunque un condimento di cui, come lo zucchero, non si dovrebbe abusare.
Ritornando al nostro amato ed utilissimo lupino, dopo alcuni approfondimenti in rete, ho visto che era considerato il cibo dei gladiatori. Petronio li cita insieme ai ceci come contorno nel "Satyricon (Cena di Trimalcione)".
E' privo di glutine e i prodotti come yogurt, gelato e simili sono adatti per chi è intollerante al latte di vacca.
http://it.wikipedia.org/wiki/Lupinus_albus
http://www.lupino.it/
http://www.adnkronos.com/IGN/Altro/?id=3.1.36961412
http://www.universonline.it/_sessoesalute/salute/05_11_14_a.php
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