febbraio 07, 2013

Obesità e proteine


Il cibo del bambino #1 (obesità e proteine)


Ecco a voi la trascrizione integrale della conferenza del Dott. Franco Berrino, Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva, Istituto Nazionale Tumori di Milano, del 7 settembre 2011 dal titolo “Il cibo del bambino”; per chi lo desideri, la conferenza è ascoltabile clikkando qui.
Ravanello Curioso ha diviso la trascrizione per argomenti, seguendo l’ordine di esposizione del relatore. Cominciamo, quindi, con i primi due interessanti punti e con le sorprendenti scoperte che facciamo:
  • le proteine, sul lungo periodo, sono la componente che impatta maggiormente sull’obesità,
  • insieme alle tanto amate patate (anche quelle lesse),
  • ai cibi raffinati (pensate un pò: pasta, riso, pane, pizze, focacce NON INTEGRALI)
  • ed allo zucchero *.
Siete dunque proprio sicuri che un bel piatto di pasta al pomodoro, due patatine bollite ed una bella bistecchina (o due fettine di prosciutto cotto) siano la CENA IDEALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE DI VOSTRO FIGLIO?
Vi auguro, di cuore, una buona ed istruttiva lettura!
“Buonasera, il cibo del bambino è il tema di questa sera. Questo è El Greco, Gesù che scaccia i mercanti dal Tempio. Il tema di questa sera è scacciare i mercanti dal tempio. Il Tempio è il corpo del bambino ed i bambini sono un mercato formidabile, sono un mercato enorme. E i mercanti ne approfittano.
Parlerò di queste cose:
  • (1) parlerò dell’obesità il grande problema di oggi, del mondo, del pianeta;
  • (2) del fabbisogno proteico che è legato al tema dell’obesità;
  • (3) dirò qualcosa sui bambini vegetariani;
  • (4) parlerò della colazione e dell’importanza della colazione anche per prevenire la malattia da deficit di attenzione e da iperattività;
  • (5) dell’ADHD Attention Deficit Hyperactivity Disorder;
  • (6) diremo qualcosa sui cibi biologici;
  • (7) sul problema del latte vaccino;
  • (8) sulla dieta mediterranea, che è quella che noi raccomandiamo;
  • (9) sulla disbiosi intestinale;
  • (10) e poi parleremo un po’ delle raccomandazioni ufficiali.
 (1) IL TEMA DELL’OBESITÀ
E’ appena stata pubblicata su Lancet questa analisi dell’aumento dell’obesità nei vari paesi del mondo dal 1980 al 2008: quasi 30 anni. Questi ricercatori hanno raccolto tutti i dati possibili nel mondo; se guardiamo l’Europa Occidentale l’obesità è passata da poco più del 10 % a poco più del 20%; qui (a sinistra) vediamo i dati sugli uomini e qui (a destra) quelli delle donne e l’Europa occidentale è qui (indicata in rosso).
Era già più del 10 nell’80 ed è più del 20 nel 2008. Ebbene in gran parte degli altri paesi del mondo c’è un aumento clamoroso della obesità, soprattutto in Nord America, in Sud America anche; ci sono alcuni paesi dove l’obesità non aumenta, il Sud Est Asiatico, l’India, centro Africa … là dove non c’è da mangiare l’obesità non sta aumentando. 
Quali sono le cause dell’obesità? Io non  sono tanto bravo a fare questi immagini qua, ma ho cercato di dare un’immagine di quello che è scientificamente dimostrato come causa dell’obesità.  Ciò che è scientificamente ben dimostrato come causa dell’obesità:
  • Le patatine sono una delle principali cause di obesità.
  • La coca cola e tutte le bevande zuccherate; tutto lo zucchero liquido ed anche lo zucchero che si mette nei succhi di frutta, perché l’organismo non si accorge che sta prendendo delle calorie, se le beve liquide.
  • La frequentazione dei fast food;
  • Il tempo passato davanti alla televisione;
  • Gli alimenti molto proteici: carne e formaggi; le proteine, anzi un’esagerazione di proteine nella dieta, sono la principale cause di obesità e questa è una conoscenza relativamente recente;
  • I cibi ad alta densità calorica: le merendine, la nutella, ecc …
Nella grande pubblicazione del 2007, ossia la grande revisione delle letteratura del 2007, il Fondo Mondiale per la Ricerca sul cancro aveva analizzato gli studi sulla obesità infantile concludendo che è molto ben dimostrato che i fattori CHE CHIARAMENTE CONCORRONO ALL’OBESITA’ INFANTILE  sono le bevande zuccherate e la frequentazione dei fast food, oltre che il tempo trascorso davanti alla televisione.
Mentre l’attività fisica ed un CONSUMO DI CIBI NON RAFFINATI riduce il rischio di diventare obesi. E questa cosa è molto interessante.
C’è questo bello studio OKKIO (link here), promosso dal Ministero della Salute e fatto dall’Istituto Superiore di Sanità in Italia (indagine su 40.000 bambini che viene fatta ripetutamente) ed io vi mostro i risultati del 2010.
Metà dei bambini consuma OGNI GIORNO BEVANDE ZUCCHERATE, metà dei bambini ITALIANI; probabilmente anche gran parte degli adulti le consuma. E quasi la metà dei bambini HA LA TELEVISIONE IN CAMERA. E queste sono le principali cause dell’obesità infantile.
Ma non è ancora gravissima la situazione in Italia, c’è un 11 % dei bambini che sono obesi, a cui si deve aggiungere il 23 % sovrappeso, quindi siamo al 34 % della popolazione, come valore medio. Con grandi differenze nel paese che va da una percentuale del 21 % di obesi nella Campania, a solo il 4 % nella provincia autonoma di Bolzano. In Lombardia siamo in una situazione intermedia, un 7 % di obesi ed un 20 % di bambini in sovrappeso. E’ interessante che non ci sia stato un aumento tra i dati del 2008 ed i dati del 2010, però le differenze non sono significative, e però in generale, in tutti i paesi, c’è un aumento della obesità infantile. Ed è veramente drammatica l’obesità infantile.
Sapete, sulle cause dell’obesità, è soltanto negli ultimi 10 anni che si è avuta una solida dimostrazione scientifica di quali sono le cause alimentari dell’obesità.
Nel 2002 è stato pubblicato questo volume: che è un volume dell’Agenzia Internazione per la Ricerca della Ricerca sul cancro che aveva convocato un gruppo di esperti per valutare tutti gli studi scientifici sul rapporto fra obesità e cancro e fra sovrappeso e cancro ed aveva concluso che in effetti c’è un rapporto importante: le persone obese si ammalano di più di tumori all’intestino, di tumori alla mammella, di tumori dell’esofago, di tumori della cistifellea, di tumori del rene e così via; e quando si è pubblicato questo volume io avevo insistito perché si parlasse non soltanto di questo, ma anche dell’alimentazione. Questi sono i manuali dell’Agenzia IARC (Agenzia Internazione per la Ricerca della Ricerca sul cancro) per la prevenzione del cancro e gli ho detto: “ebbene se diciamo che l’obesità è associata al cancro, dobbiamo anche dire da cosa dipende l’obesità se vogliamo fare della prevenzione, dobbiamo perlomeno menzionare il problema del cibo spazzatura!” e però allora questo consesso di scienziati mi dissero: “no, no, non possiamo dire niente sulle cause alimentari del cancro”, ed io: “come non possiamo dire niente?”. Già vedete che metà di questi ricercatori sono americani, altri sono europei e io gli dico: “vedete come siete più grassi voi in America, rispetto a noi in Europa, cosa pensate che sia che causa questa prevalenza così elevata dell’obesità?” e questo è un gruppo di persone di grandissime competenze, che provengono dagli Stati Uniti, dal Giappone, dalla Germania, dalla Finlandia, dall’Olanda, c’è anche uno che viene dall’Italia, uno Svedese, la persona che coordinava il lavoro editoriale era italiana, la Franca, c’è la Norvegia, c’è Tim Bayer (?), un grande studioso ed il chairman era Walter Willet (link here), molto famoso nell’ambiente scientifico, un grande nome (lui dirige un dipartimento dell’Università di Harvard e conduce grandissimi studi sul rapporto tra alimentazione e malattia).
Ebbene io ho insistito un po’ perché si parlasse di alimentazione in questo volume, ma loro mi dicevano: “guarda che non c’è nessuna prova che quello che noi mangiamo ha relazione con l’obesità!”. Sono sicuro che molti di voi hanno già sentito questo mio discorso perché lo faccio sempre ed effettivamente gli studi pubblicati fino ad allora, qui siamo nella seconda metà di febbraio del 2001, non erano riusciti a dimostrare una relazione tra alimentazione e obesità ed è stato soltanto in quella stessa settimana, il 17 febbraio del 2001, che sul Lancet, una delle principali riviste mediche, comparì il primo studio prospettico sull’alimentazione.
Gli studi precedenti erano degli studi trasversali: ossia degli studi dove io vi interrogo tutti su quello che mangiate e voi mi dite quello che mangiate ed io lo metto in relazione e vado a vedere che chi pesa di più e chi pesa di meno e scopro sistematicamente che chi è più grasso “mangia meno zucchero, beve meno coca cola, mangia meno grassi”, e questo perché? Perchè la gente tende a dire, quando compila un questionario, quello che dovrebbe mangiare non quello che mangia veramente.
E poi abbiamo anche la tendenza di dimenticare e di far finta di dimenticare tante cose che mangiamo, magari quelle che mangiamo di notte.
Allora ci occorrono degli studi prospettici, degli studi in cui si indaga delle persone che non sono in sovrappeso; questo del Lancet è uno studio sui bambini americani, delle scuole elementari. Si è indagato sul loro consumo alimentare, sul cambiamento del loro consumo alimentare nel corso della scuola, lavorando con loro e con i genitori, e poi si è visto chi è ingrassato e chi non è ingrassato.
Ebbene il rischio di diventare obeso aumenta del 60 % (cioè invece che 10 bambini che diventano obesi, ce ne sono 6 su 10) per ogni lattina di bevande zuccherate aggiunta al cibo quotidiano.
Questo è stato il risultato principale di questo studio. E da allora sono usciti numerosissimi studi. Quelli che hanno dimostrato la correlazione tra obesità e frequentazione di fast food, tra obesità e frequentazione della televisione, quelli che hanno dimostrato invece la PROTEZIONE OFFERTA DAL MANGIARE CIBI NON RAFFINATI.
Ed è interessante che Walter Willet, il chairman di quella riunione, PROPRIO 2 SETTIMANE FA, nella principale rivista medica americana, che è il New England Journal of Medicine, pubblica un’osservazione prospettica (risultato di 3 grandi studi, uno su 100.000 infermiere americane, quello verde che vedete nel grafico e poi uno giallo fatto da donne più giovani, e quello di colore arancione sono uomini, lavoratori della sanità negli stati uniti) di persone che sono seguite da più di 30 anni per cui si è potuto seguire il cambiamento della loro alimentazione nel tempo, il cambiamento del loro peso nel tempo e si è visto quali cambiamenti alimentari hanno influenzato il loro aumento di peso.
Nel grafico il valore è indicato il libbre (quasi mezzo kilo): così si vede quante libbre in più abbiamo per ogni porzione in più che mangiamo quotidianamente.
(2) IL TEMA DELLE PROTEINE
E vedete quello che fa più ingrassare sono:
  1. le patatine (è una popolazione americana); più tu aumenti di una porzione di patatine la tua dieta quotidiana e nel volgere di 4 anni, tu aumenti di 1 kilo il tuo peso.
  2. Al secondo posto vengono le patate, sia fritte che bollite, ma sono più le fritte (tipo le french fried, tipo le patatine del mac donald) che contribuiscono rispetto alle bollite.
  3. Poi, a pari merito con le carni conservate e carni rosse fresche, ci sono le bevande zuccherate.
  4. E poi il burro.
  5. E poi i dolciumi.
  6. I cereali raffinati.
Mentre invece:
  1. le verdure,
  2. le noci (noci, nocciole, noccioline),
  3. i cereali integrali,
  4. la frutta,
SONO ASSOCIATI AD UNA RIDUZIONE DI PESO.
Le persone che hanno aumentato il loro consumo di nocciole o noci, SONO DIMAGRITE, non sono aumentate di peso.
Perché quello che fa aumentare di peso non sono tanto i grassi, quanto LE PROTEINE.
Questo è lo studio Epic (link here) di cui vi ho parlato, sono 500.000 persone, che stiamo seguendo in Europa da quasi 20 anni e quindi sappiamo quello che loro mangiavano, sappiamo chi è ingrassato e chi no. Lo studio si fa in 10 paesi Europei e questi sono i risultati per ciascuno dei paesi, dove l’Italia è questa qua (segnata in rosso).
In tutti i paesi:
  • le persone che mangiano più proteine, sono quelle che sono ingrassate di più;
  • quelli che mangiano più grassi non sono ingrassati particolarmente;
  • quelli che mangiano più carboidrati, non sono ingrassati particolarmente;
  • quelli che mangiano più proteine, sono quelli che sono ingrassati di più.
E questo è l’aumento di peso (si veda il grafico) ossia il numero di grammi in 5 anni di coloro che hanno spostato il 5 % delle calorie quotidiane dai grassi alle proteine (in 5 anni, per ogni 5 % di spostamento, aumentano di ca 500 grammi, poi il valore varia per paese, in certi paesi più, in certi paesi meno).
L’ho mostrato per dire che è significativo l’effetto in tutti i paesi europei, dall’estremo nord all’estremo sud, lo studio si fa in Norvegia, in Svezia, in Spagna, in Grecia, in Italia, in Olanda, in Francia, in Germania.
E la cosa ci ha colpito perché voi sapete che, quando siete grassi ed andate dal dietologo, allora vi da bistecca ed insalata, bresaola anche oppure la bistecca, ma solo quella magra!! Il prosciutto ma dovete togliere il grasso!!
Cioè vi da una dieta iperproteica per dimagrire, delle diete che arrivano al 40 % o più per cento delle calorie che arrivano da proteine e ti dicono: “togli pane, togli pasta, non toccare i carboidrati, e vi danno una dieta di proteine (e grassi che ci sono insieme) e riescono a farti dimagrire.
Nel volgere di 1 mese o di 1 mese e 1/2 la gente perde anche 10 kg con questa dieta. Il problema di queste diete è che, alcuni di voi l’avranno provato, sistematicamente quando si smette questa dieta si ingrassa di nuovo. E probabilmente per il fatto che la gente pensi che le proteine aiutino a dimagrire, anche quando smette di fare questa dieta terribile, comunque tende a mangiare più proteine perché pensa che le proteine servano; il meccanismo con cui le proteine fanno dimagrire in queste diete così estreme è che nella digestione delle proteine e dei grassi si formano delle sostanze tossiche, che si chiamano corpi chetonici, che avvelenano il nostro centro dell’appetito – ci riducono l’appetito – e si mangia meno, c’è meno fame. Alla lunga però chi ha una dieta ricca di proteine ingrassa e parlo del 17 – 18 % delle proteine, considerando che quello che mangia normalmente la gente si aggira intorno al 15 %; e vi ricordo che l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità ci raccomanda che le proteine costituiscano l’8 % delle calorie totali della nostra alimentazione e questo ci fa vedere che mediamente nel mondo occidentale se ne mangia il doppio. Insomma chi sta più vicino al 20 % di proteine ingrassa, mentre chi sta più vicino al 10 % non ingrassa.
E questi risultati li abbiamo riscontrati nelle persone che erano magre e che sono ingrassate, e nelle persone che erano grasse e che sono ingrassate ulteriormente.
Chi mangia più proteine, ingrassa di più.
Guardavo nella letteratura ed ho trovato questo studio appena pubblicato che è una coorte di lavoratori del Western Electrics di Chicago, seguiti per 7 anni, dopo che sono stati intervistati sul loro consumo alimentare e che mostra il rischio di diventare obesi in funzione delle proteine della dieta. 
Guardando le proteine totali vedete il rischio di chi ha in media il 17 % di calorie provenienti dalle proteine (nello studio ci sono anche quelli che ne hanno il 20-25 %) e vedete che questa persona ha un rischio di 3 volte superiore di diventare obeso rispetto a chi ha mediamente il 13 % di proteine.” (§ Fine prima parte della trascrizione §)
Che dite? siete sorpresi, vero?
Lo è anche Ravanello, che si è reso conto che ogni quotidiana porzione in eccedenza sia di proteine (ricordiamolo, ne basta l’8 % per l’Organizzazione Mondiale della Sanità), sia di patate, sia di zucchero, sia di cibi raffinati (pasta, riso, focaccia o pizza), sia di carni rosse e prosciutti vari danneggiano la salute di milioni di ragazzi.
Se quindi abbiamo capito che la pasta al pomodoro con la bistecchina non sono certo l’ideale per il benessere a lungo termine dei nostri figli, perchè non proporre questa sera a cena una pasta integrale o, meglio ancora, un saporito primo di riso, avena, orzo, miglio, farro  IN CHICCO ED INTEGRALI, magari saltati con qualche gustosa verdura? Perchè non pensare ad un secondo simpatico come un buon burger vegan od una polpetta di lenticchie valorizzata da una sfiziosa salsina di nocciole? O meglio ancora una buona zuppa autunnale che ci coccoli anche un pò, decorata con qualche crostino di pane integrale? e perchè non sperimentare con una valida merenda simpatica e golosissima? … … Beh, è giunto il momento di dare libero sfogo alla vostra fantasia!
La conferenza del Dott. Berrino non finisce certo qua e, per chi lo desidera,  a breve saranno pubblicati i nuovi post con la trascrizione completa! A presto dunque con nuovi ed interessanti spunti.
Ed un buon, buon appetito da Ravanello Curioso!!
(*) Per ulteriori approfondimenti sui (a) danni dello zucchero, link here e su una sua ottima sostituzione; (b) calcio e danno procurato dal consumo di atticini, trovate informazioni qui; (c) lo studio più completo sull’alimentazione mai condotto sinora, link here; (d) il cibo dell’uomo, ecco un’illuminante contributo! (e) rapporto alimentazione e destino del nostro pianeta, un video.

 Fonte: http://ravanellocurioso.wordpress.com/

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