settembre 25, 2008

Ma che maniere!

Prima di entrare a fare la spesa all'Ipercoop ieri, io ed Andrea abbiamo avuto necessità di usare i servizi. Finite le urgenze, ci siamo lavati le mani come sempre, meccanicamente, senza pensarci. Un gesto scontato. Intanto una schiera di uomini andava e veniva senza soluzione di continuità. Solo allora io e il mio amico ci siamo guardati e fermati a riflettere. Se solo una telecamera a circuito chiuso avesse registrato l'azione si sarebbe potuta documentare una testimonianza impressionante, ovvero che nessuno si lavava le mani! Con una naturalezza imbarazzante le persone finivano i bisogni ed uscivano. Non solo coloro che si utilizzavano l'urinatoio a muro ma anche quelli che si erano chiusi nel bagno per più tempo. E chi ha orecchie per intendere...
Probabilmente anche queste accortezze, questi piccoli gesti, possono essere il metro di valutazione del grado di civilizzazione di una società. Il campanello d'allarme dell'arretratezza che divaga nel nostro paese e delle influenze negative che un'immigrazione incontrollata ha comportato nell'ultimo periodo l'abbiamo avuta sempre ieri passando con la macchina nei pressi di quella kasbah piemontese che è corso Regina Margherita, nei pressi di Porta Palazzo. Sporcizia ovunque, nessun rispetto per niente e per nessuno, bivacchi & litigi tra ubriachi, gente che piscia contro i muri alla luce del sole sono all'ordine del giorno. Fin qui ormai c'eravamo abituati. Ma quando ieri abbiamo visto che un extracomunitario (per fortuna non sono tutti così anzi, direi che sono una minoranza di persone che scappa dalla Legge del loro paese per venire a delinquere qui dove tutto è concesso), nel contro-viale, tra due auto, si abbassava completamente i pantaloni per espletare i bisogni di defecatio con una tale disinvoltura, siamo stati catapultati in un nuovo Medioevo. Non so cosa dovremmo aspettarci per il futuro. Forse che piovano escrementi umani dal cielo come capitava mille anni fa quando si svuotava il pitale dalla finestra?
Eppure già nel XIII secolo, un frate laico appartenente all'ordine degli Umiliati, il milanese Bonvesin de la Riva , scrisse in volgare "Manuale di buone maniere da tenere a mensa" nel quale più volte dice di lavarsi le mani! Le regole di bon ton ante litteram di Bonvesin de la Riva sono forse i precetti più antichi scritti in italiano e precedono di alcuni secoli i capolavori della trattatistica rinascimentale di cui esponenti di rilievo sono Giovanni Della Casa e Baldassarre Castiglione: il Galateo e Il Cortigiano.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Purtroppo è la dura realtà dei paesi "avanzati". Spesso sono negli Usa, dove l'abitudine di lavarsi le mani è praticamente svanita. Addirittura sulle navi passeggeri americane di obbligano, prima di mangiare, a detergere con una salvietta antibatterica le mani: esista un addetto appositamente che espleta questa funzione, lavare le mani alla gente.
Una scena agghiacciante; un uomo dopo aver orinato nel urinatoio a muru, si bagna la "cappella" e mani nello sciacquone... Rabbrividiamo!!!

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