Il procedimento è lunghissimo, forse una delle preparazioni più complicate di pasticceria, e tutti mi esortavano a recedere dall'intrepido proposito. In effetti proprio questo senso di attesa e di sperimentazione è il bello e l'anima della cucina. Una filosofia che emerge spesso girando e indagando qua e là nei foodblog ma che è invisa invece dai professionisti del settore per i quali ogni operazione di cucina è impossibile o quasi se non si è esperti.
Ecco io ho finito ora di cuocerli. Non saranno certo quelli di quel noto chef parigino o quelli di un caffè di Torino, il bar Zucca, ora scomparso e rimpiazzato da un negozio di occhiali, nel quale posso affermare di aver assaggiato i migliori croissants di sempre, tuttavia, considerando che è la mia prima volta, posso essere soddisfatto del risultato .
Oggi, un cornetto che si avvicina molto a quelli mitici del bar Zucca è senz'altro quello della pasticceria Venier che, per inciso, produce la pasticceria più raffinata della città. Mi piacerebbe molto avere la ricetta esatta, ma tanto so che è un'impresa persa in partenza. Anche se la pasticceria è mandata avanti dal papà del mio amico Andrea, dubito che il signor Luciano mi svelerà mai il segreto del perfetto croissant!
Io ho finito, dopo una "due giorni" di lavoro intensivo, alle ore 01:43 di notte: parliamone! Il profumino che pervade la casa però è davvero eccellente.
4 commenti:
ciao, eccomi approdare al tuo blog ed ecco trovare ad accogliermi una splendida proposta di croissants: yumm!! complimenti per la pazienza, la dedizione e la riuscita di queste splendide brioches! a presto ;-)
Biagio!! belli sti croissants!!!!!! ma senti una cosa, cos'era quel discorso delle etichette? dimmi meglio, che ti spiego!
Sono perfetti questi mini cornetti!! Ma senti tu che insegni?
Sì, insegno Sala/Bar all'alberghiero.
PS: Quali etichette Grà Graà? :-)
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