Descrivere questo hotel è un'impresa ardua, bisogna vederlo, viverlo e contemplarlo.
E' un viaggio che consiglio a tutti, soprattutto agli amanti dell'arte moderna.
Sito in Torino, la prima palazzina originaria risale ad inizio '900 in pieno stile liberty, in via Massena, a pochi passi dalla stazione centrale di Porta Nuova, annette un secondo edificio più recente, a formare un complesso più mastodontico, formato di un nutrito quantitativo di stanze tra standard, mini-appartamenti e suite a tutti gli effetti.
Il risultato, fortemente voluto dall'ideatore, amante dell'arte e collezionista di pezzi di altissimo valore (molti dei quali presenti in albergo), è uno strabiliante museo in cui vivere, assaporare e gustare la bellezza, per tutto il tempo della permanenza se magari vi capita di visitare il capoluogo piemontese.
Le sculture di Bolla o di Fontana vi danno il benvenuto nella hall, alla destra della quale si trova la reception, mentre sulla sinistra si accede ad una sala riunioni-relax in cui campeggia una libreria, stracolma, manco a dirlo!, di libri di architettura, storia della moda e dell'arte; e ancora una lobby verandata per meeting o congressi utilizzata per la piccola colazione. Il corridoio porta all'essenziale, eppure fornitissimo, quanto elegante american bar corredato, ça va sans dire, di zona divanetti e computers, di fronte alla quale si staglia un dehors direi quasi, se mi si concede il termine, favolistico. Una giungla ordinata, anche qui la mano capace di Roberto, il proprietario, si rileva soprattutto nella cura dei particolari attenta a dirigere il lavoro indefesso di bravi giardinieri ricca di rododendri, gelsomini, limoni e di un verde dalle mille sfumature, una continuità vegetativa, mai noiosa, tuttavia a tratti spezzata dal rosso/aranciato degli aceri orientali fanno dimenticare il cemento della città. Quando il clima lo permette, un aperitivo o una cena all'aperto con le luci soffuse diventano delle occasioni romantiche impareggiabili.
Il ristorante è in linea con l'ensemble per il suo stile innovativo e high tech: saltano subito all'occhio attento, la mise en place minimal, i piatti segnaposto in ardesia o i lampadari stravaganti creati con le bottigliette di Campari.
Tuttavia, è salendo ai piani che si incontrano le vere sorprese: non esiste una suite uguale all'altra e comunque non è l'unica particolarità. Esse sono talmente originali che rendono l'Art Hotel Boston unico nel suo genere, di certo a Torino e, forse, anche altrove non è facile trovare un gemello di altrettanto fascino e peculiarità: si va da quella intitolata interamente ad Ayrton Senna, soppalcata e con cimeli autentici a quella definita di "Diabolik", e non manca neanche quella dedicata, come era ovvio che fosse, alla sua partner in crime, Eva Kant con pavimenti e scrivanie decorati con vecchie pagine del fumetto; dalla camera "Nuvola" con letto sospeso e illuminazione celestiale che ti portano in paradiso a quella "Lavazza" con lampadari che scendono dal soffitto formati da tazzine trasparenti, appliques da letto con tazza e sottotazza da cappuccino, abat-jour in sospensione in plexiglass riempita di chicchi e arredamento, boiserie e decori che declinano nei colori del marrone-caffé appunto.
Le numerose foto, come potrete ammirare di seguito, narrano in maniera ancora più esaustiva gli infiniti particolari e il tripudio di colori che il complesso offre alla vista, aspetto questo che ci fa capire, in definitiva, che per comprenderlo appieno sono necessari ulteriori soggiorni e che probabilmente la caratteristica dominante è rappresentata dal fatto che questo hotel difficilmente stanca e, di certo, non annoia mai.
Con Marcelo Larrondo
PS: In questi giorni, dal 30 giugno 2014 al 05 luglio 2014, l'Art Hotel Boston è sede del ritiro cittadino, per una settimana, della squadra di calcio "Toro Club" e sono riuscito anche a farmi una foto con un giocatore...
Ulteriori informazioni al sito ufficiale:
- http://www.hotelbostontorino.it/ita/benvenuti.html
E' un viaggio che consiglio a tutti, soprattutto agli amanti dell'arte moderna.
Sito in Torino, la prima palazzina originaria risale ad inizio '900 in pieno stile liberty, in via Massena, a pochi passi dalla stazione centrale di Porta Nuova, annette un secondo edificio più recente, a formare un complesso più mastodontico, formato di un nutrito quantitativo di stanze tra standard, mini-appartamenti e suite a tutti gli effetti.
Il risultato, fortemente voluto dall'ideatore, amante dell'arte e collezionista di pezzi di altissimo valore (molti dei quali presenti in albergo), è uno strabiliante museo in cui vivere, assaporare e gustare la bellezza, per tutto il tempo della permanenza se magari vi capita di visitare il capoluogo piemontese.
Le sculture di Bolla o di Fontana vi danno il benvenuto nella hall, alla destra della quale si trova la reception, mentre sulla sinistra si accede ad una sala riunioni-relax in cui campeggia una libreria, stracolma, manco a dirlo!, di libri di architettura, storia della moda e dell'arte; e ancora una lobby verandata per meeting o congressi utilizzata per la piccola colazione. Il corridoio porta all'essenziale, eppure fornitissimo, quanto elegante american bar corredato, ça va sans dire, di zona divanetti e computers, di fronte alla quale si staglia un dehors direi quasi, se mi si concede il termine, favolistico. Una giungla ordinata, anche qui la mano capace di Roberto, il proprietario, si rileva soprattutto nella cura dei particolari attenta a dirigere il lavoro indefesso di bravi giardinieri ricca di rododendri, gelsomini, limoni e di un verde dalle mille sfumature, una continuità vegetativa, mai noiosa, tuttavia a tratti spezzata dal rosso/aranciato degli aceri orientali fanno dimenticare il cemento della città. Quando il clima lo permette, un aperitivo o una cena all'aperto con le luci soffuse diventano delle occasioni romantiche impareggiabili.
Il ristorante è in linea con l'ensemble per il suo stile innovativo e high tech: saltano subito all'occhio attento, la mise en place minimal, i piatti segnaposto in ardesia o i lampadari stravaganti creati con le bottigliette di Campari.
Le numerose foto, come potrete ammirare di seguito, narrano in maniera ancora più esaustiva gli infiniti particolari e il tripudio di colori che il complesso offre alla vista, aspetto questo che ci fa capire, in definitiva, che per comprenderlo appieno sono necessari ulteriori soggiorni e che probabilmente la caratteristica dominante è rappresentata dal fatto che questo hotel difficilmente stanca e, di certo, non annoia mai.
Con Marcelo Larrondo
Ulteriori informazioni al sito ufficiale:
- http://www.hotelbostontorino.it/ita/benvenuti.html
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