Sabato sera l'ho mangiata, tra le altre prelibatezze, al ristorante "Veg&Veg" di largo Montebello a Torino; stasera me la sono preparata da me, a casa. Una variante vegan della ricetta originaria della cucina romana.
Semplicissimo: tagliare la cicoria a listarelle sottili (più la julienne è fine più il risultato sarà strepitoso) e immergerle in acqua e ghiaccio per circa mezz'ora. A questo punto si otterranno dei simpaticissimi riccioli che verranno conditi con una vinaigrette di aceto di mele e olio extra vergine d'oliva, capperi e alghe triturate dopo averle lasciate ammollare per dieci minuti e altrettanti di cottura. Spolverizzare con un tris di pepe nero, bianco e rosso.
Si consuma la parte cimata della cicoria, detta anche cicoria-asparago o catalogna. Si coltiva in Veneto, a Chioggia in provincia di Venezia e nel Lazio meridionale, tra Formia e Gaeta. E' in commercio da novembre a fine febbraio.
Nessun commento:
Posta un commento