(Olio su tela, 93x130 cm; Londra, Courtauld Inst.Galleries)
Opera matura dell'artista Edouard Manet che solamente alla fine degli anni sessanta dell'ottocento si avvicinò alla pittura "en plain air", una delle ultime realizzate da Manet che morì dopo una lunga e dolorosa malattia nel 1883. Elementi di uno stile più propriamente impressionista emergono soprattutto dopo un'estate passata in compagnia di Renoir e Monet ad Argenteuil nel 1874. Precendentemente le sue opere erano caratterizzate da netti contrasti di parti chiare, luminosissime e parti scure e da un accentuato realismo delle figure, elementi che venivano criticati dagli ambienti accademici che definivano la sua pittura sfrontatamente volgare. Tutti elementi presenti in opere come "La colazione sull'erba" e "Olympia". Successivamente, dopo il soggiorno ad Argenteuil, Manet schiarì i colori della sua tavolozza, rendendoli più trasparenti e distribuendoli con pennellate più leggere. Ciò che tuttavia la pittura di Manet non avrebbe mai perduto- e in ciò sta la distanza dall'impressionismo di Renoir o di Monet- è il senso della costruzione, dell'equilibrio delle parti come possiamo notare in quest'opera. Nel "Il bar alle Folies-Bergères" la tecnica pittorica a tocchi molto liberi è impressionista, ma sono le geometrie della composizione con direttrici orizzontali (il bancone) e verticali (le colonne riflesse nello specchio) a conferire al dipinto una logica interna solida e puntuale.
Manet, che non volle mai aderire al gruppo impressionista per quanto intrattenesse rapporti con Monet e Cezànne, dipinge l’interno di un locale alla moda frequentato dalla borghesia parigina. Come ci introduce il pittore alle Follies-Bergères? In modo molto originale inquadrando una barista in piedi dietro il bancone che ci guarda. In realtà la donna sta volgendo lo sguardo malinconico verso un avventore con un cilindro che possiamo notare riflesso attraverso lo specchio che occupa tutto lo sfondo, sulla parte destra del quadro. Ed è proprio lo specchio l’espediente che ci proietta nel mondo luccicante della sala che viene riflessa alle spalle della barista.
L’interno del locale appare affollato e illuminato da grandi lampadari. Alcuni spettatori stanno assistendo allo spettacolo in corso, si possono notare infatti nella parte in alto a sinistra le gambe di una trapezista che si sta esibendo, mentre più in basso con i guanti verdi si nota una donna in prima fila con un tipico binocolo da teatro. Manet si sofferma anche sul bancone in primo piano arricchendolo con una natura morta di bottiglie, di fiori e di frutta. L’opera venne presentata al Salon parigino nel 1882. Manet era convinto che la sua arte, per quanto anti accademica, dovesse essere accettata per vie ufficiali. Per questo non partecipò mai alle esposizione promosse dal gruppo degli impressionisti.
(da: http://www.millequadri.it/ e https://www.facebook.com/1000quadri )
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