novembre 07, 2008

Succhiando l'uva...







Svegliarsi a Torino dopo una settimana trascorsa nel cuore pulsante della Champagne, tra Reims e Epernay, equivale alla fine di un sogno.
Imboccando una via Alassio vuota e desolata, con tanto di kebabbaro di piazza Carducci in chiusura (così non siamo riusciti neanche a mangiare un boccone), verso la mezzanotte abbiamo avuto la consapevolezza di un rientro traumatico. Tornavamo da Malpensa, dopo aver preso l'aereo da Parigi con un delay di un'ora sulla tabella di marcia. La mattinata era trascorsa interamente da Pannier, una delle cooperative maggiori della regione con sede ad Aÿ, dove siamo sempre accolti con grande gentilezza e cordialità. In effetti arriaviamo in Champagne come scuola vincitrice di uno dei concorsi più interessanti di tutto il panorama eno-gastronomico nazionale. Per noi insegnanti, in realtà, si trattava di un ritorno (avendo vinto il concorso due volte con, ça va sans dire, classi differenti), mentre per questo gruppo-classe era la prima volta.
Fin dall'arrivo, il primo giorno, lunedì 3 novembre, le emozioni si sono fatte via via più intense e han preso il posto della iniziale, giovanile diffidenza che regnava tra gli alunni. Il pregiudizio verso un viaggio, che non era una gita, ma un viaggio-premio culturale e di approfondimento professionale, era inevitabile.
Arrivati a Dyzy ci siamo sistemati in albergo: connessione wi-fi gratuita in camera! Ottimo direi.
Il secondo giorno al CIVC è iniziato con un'introduzione alla regione Champagne e al suo famoso vino, e a seguire degustazione di due tipi di champagne: erano le 10 del mattino! D'accordo, è notorio, l'analisi organolettica dei vini è preferibile farla a stomaco vuoto a metà mattinata...
Visita alla cantina e pranzo in sede presso Philipponnat: tavolo reale, menu preparato da uno chef di grande levatura, assaggio di 5 champagnes differenti. La fantastica Nicoletta (guida), di origini triestine, ci ha accompagnato per tutta la giornata, finanche nelle vigne che presentavano una serie di colori impressionanti e grappoli di pinot nero non ancora vendemmiati. Indimenticabile. E le foto che seguono sono lì a testimoniare
Inoltre essendo Nicoletta preparatissima, oltre a raccontarci in maniera esaustiva tutti i segreti della maison nel produrre il vino, ci ha raccontato alcune curiosità, desunte dagli archivi della biblioteca dell'Abbazia di Hautevillers presumo, su Dom Pérignon che mi hanno fatto venire voglia di leggere i manoscritti originali...
Il pomeriggio abbiamo visitato invece un piccolo produttore di Dyzy, o come viene anche chiamato "Propriétaire Récoltant", Gaston Chiquet: ci ha mostrato un grande torchio in legno, le cantine (sempre differenti e suggestive a seconda della casa, da quelle del periodo romano, in gesso, scavate a 20 metri sotto terra delle grandi Maisons da Veuve Clicquot a Taittinger, a quelle medievali fino a quelle più recenti in mattoni), la linea produttiva della casa e la degustazione nel salotto di rappresentanza della villa.
Il giorno successivo è stato altrettanto emozionante: visitare una grande ditta, entrare nello chic assoluto, conoscere l'erede di casa Taittinger, il rampollo Clovis Taittinger, il quale umilmente ci ha accolto dicendoci che "saremo sempre i benvenuti nella sua maison poichè ora siamo suoi amici", pranzare in una villa nel cuore dei crus con due tavoli reali elegantemente apparecchiati (fino alle posate d'argento) che davano sulle vetrate con vista mozzafiato, appunto sui vigneti in piena profusione di colori, dal giallo al rosso mattone al nero-blu dei grappoli ancora non vendemmiati, con piatti di un menu ricercato preparati da uno chef stella michelin, assaggiare tutti i più importanti vini della casa, compreso il rosé, ma soprattutto una bottiglia di Comptes de Champagne (500 euro, come da listino) è stato impagabile.
La triade Marturano-Ricci-Roggia ha funzionato anche stavolta. Ma la vera rivelazione è stata Elena la quale ci ha accompagnati in questo suo primo viaggio in Champagne traducendo l'impossibile dal francese in maniera egregia, risolvendo qualsiasi problema in tempi rapidi, prendendo decisioni autonome rispetto al programma, come quando ha deciso che potevamo deviare il percorso e passare presso l'Abbazia di Hautviellers e visitare la tomba di Dom Pérignon, cosa che non avevamo fatto in precedenza.
Ora non ci resta che aspettare tra due anni la prossima vittoria. E' così edificante andare tra le vigne....

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