dicembre 23, 2009

Vangeli apocrifi...

"L'infanzia del Signore Gesù". Si tratta di una breve raccolta di episodi, piuttosto slegati fra loro, dell'infanzia di Gesù, da quando aveva cinque anni a quando ne aveva dodici. Una simile struttura compositiva favoriva, ovviamente, le modifiche soprattutto le aggiunte nel corso del processo di trasmissione del testo. In effetti, la tradizione manoscritta di quest'opera è molto complessa e le versioni giunte a noi sono numerose e alquanto diverse fra loro. Gesù vi è presentato come una sorta di enfant terrible, vendicativo e indisciplinato, ma anche capace di compiere miracoli prodigiosi e dotato di una sapienza superiore.

Miracoli compiuti da Gesù fanciullo
Quando aveva cinque anni, il fanciullo Gesù stava giocando, dopo la pioggia, presso il greto di un torrente; raccoglieva in alcune buche le acque che scorrevano e subito le rendeva limpide, impartendo un ordine con la sola sua parola. Impastata delle soffice creta, ne formò dodici uccellini. Quando fece queste cose era di sabato; e c'erano anche molti altri ragazzini che giovacano con lui. Un ebreo, vedendo quello che aveva fatto Gesù di sabato mentre stava giocando, se ne andò subito a riferirlo a suo padre Giuseppe: "Ecco, tuo fglio è al torrente; ha preso dell'argilla e ne ha plasmato dodici uccellini, profanando in questo modo il sabato". Giuseppe si recò sul posto, vide quello che era successo e lo rimproverò, dicendo: "Perchè di sabato hai fatto queste cose, che non è lecito fare?". Ma Gesù battendo le mani, gridò agli uccellini: "Andate via!". E quelli presero il volo e se ne andarono ginguettando. Vedendo questo, gli ebrei furono presi da stupore e andarono poi a raccontare ai loro capi quello che avevano visto fare a Gesù.

Qualche giorno dopo, mentre Gesù stava giocando sulla terrazza di una casa, uno dei ragazzi che giovacano con lui cadde dalla terrazza e morì. Gli altri, visto quello che era successo, fuggirono via e Gesù rimase solo. Venuti i genitori del bambino morto, lo accusavano de averlo fatto cadere giù. Gesù rispose: "Io non l'ho spinto giù!". Ma quelli continuavano ad accusarlo. Allora Gesù, sceso dal tetto, si fermò vicino al cadavere del ragazzo e gridò a gran voce: "Zenone! - era questo, infatti, il suo nome - Alzati e dimmi: sono stato io a spingerti giù?". Quello si rialzò sull'istante e disse: "No, Signore; tu non mi hai spinto giù, ma mi hai risuscitato". I presenti rimasero attoniti. I genitori del bambino glorificarono Dio per il prodigio che era avvenuto e si misero ad adorare Gesù.

Reazioni stizzite di Gesù
Un'altra volta, Gesù stava attravarsando il villaggio quando un ragazzo, correndo, lo urtò alla spalla. Stizzito, Gesù gli disse: "Tu non finirai di correre!". E subito quello cadde a terra, morto. Alcuni testimoni di quanto era successo allora eslamarono: "Da dove viene questo ragazzo? Ogni sua parola è un fatto compiuto!". I genitori del ragazzo morto si recarono da Giuseppe e lo biasimavano dicendo: "Tu, con questo ragazzo, non puoi abitare con noi al villaggio; altrimenti, insegnagli a benedire e non a maledire. Costui, infatti, fa morire i nostri bambini". Giuseppe allora chiamò il fanciullo in disparte e lo ammonì, dicendo: "Perchè fai questo? Costoro ne soffrono, ci odiano e ci perseguitano". Gesù rispose: " Io so che queste parole non sono tue; tuttavia, per amor tuo me ne starò zitto. Quelli, però, dovranno sopportare il loro castigo". E subito gli accusatori furono colpiti da cecità. I testimoni del fatto ne furono scossi ed erano perplessi, constatando, a proposito di lui, che ogni parola da lui proferita, sia che fosse buona sia che fosse cattiva, era un fatto compiuto e si trasformava in un prodigio.

("I vangeli apocrifi" - prof. Claudio Gianotto, Università di Torino)

Per approfondire:
- http://it.wikipedia.org/wiki/Vangelo_dell%27infanzia_di_Tommaso
- http://it.wikiquote.org/wiki/Vangelo_di_Tommaso

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